In compenso il Vocabolario milanese-italiano ed altre quattro opere del Cherubini sono liberamente leggibili e scaricabili da Google libri.
Tra di esse c'è il Vocabolario patronimico italiano o sia Adjettivario italiano di nazionalità, pubblicato postumo nel 1860 a cura di Giovanni Battista De Capitani. Si tratta di un dizionario di aggettivi derivati soprattutto da nomi di luogo, partendo da AARBORGHESE (di Haarborg in Germania) e finendo con ZWONIGRODESE (di Zwonigrod in Dalmazia).
L'opera è interessante per chi studia la storia della lingua italiana, ma qui ne parlo perché vi si trova una curiosa notizia sul nome degli abitanti di Melegnano e di altri luoghi vicini.
A pag. 150 c'è:
MARIGNANESE. Lo stesso che Melegnanese. V.A pag. 152 troviamo:
MELEGNANESE, di Melegnano nel Milanese. (I paesani dicono però I Meregnanitt.) - V. anche MARIGNANESE.Che i Melegnanesi nella prima metà dell'800 chiamassero se stessi Meregnanitt è ribadito nell'introduzione allo stesso Vocabolario patronimico (pag. 8). Il Cherubini, dopo aver constatato la grande varietà delle desinenze usate nei patronimici (ad esempio Bergamasco, Torinese, Aquinate, Romano, Canosino, Bosinco, Alemanno ecc.), cerca di determinare le ragioni che concorrono a tale varietà. Una di esse è la tendenza a conformare la desinenza dei centri minori a quella dei vicini centri maggiori:
Di questa prepotenza abbiamo testimonio in più casi la popolar desinenza dei derivati dal nome di paesi minori conformatasi a quella del maggiore al cui dominio immediato soggiaciono ne' rispetti economici, e così anche in quello del linguaggio. Di fatto il Mortarino si trae seco Lumellino, Trumellino, ec.; il Bosinco, l'Alesaninco, l'Orezzinco; il Comasco ha al suo séguito Argegnasco, Bellanasco, Mandellasco, Tornasco, Varennasco, ec,; il Corfiotto trae seco il Gardichiòto, il Pargagnòto, ec., e così va' discorrendo. Anche nel nostro Basso Milanese que' di Melegnano detti Meregnanitt si obligarono que' da S. Angelo, quei da Landriano e quei da Binasco a chiamarsi Santangiolitt, Landrianitt, Binaschitt, ec.Ed ecco puntualmente le voci.
Pagina 194:
SANTANGIOLINO, di S. Angelo nel Pavese, nel Lodigiano, ec. [La voce è incoerente alla lingua, e i locali dicono I Santangiolitt.]Pagina 138:
LANDRIANESE, di Landriano nel Basso Milanese. (I locali però dicono: On Landrianin, I Landrianitt.)Pagina 75:
BINASCHINO, di Binasco nel Milanese. (I locali dicono i Binaschitt.)Meregnanitt, Binaschitt, Landrianitt, Santangiolitt? Finora davo per scontato che l'unica forma usata fosse quella in -in, al singolare come al plurale. Ma a pensarci un momento, il plurale in -itt non dovrebbe sorprendermi. Ancora oggi a Milano sono conosciuti i Martinitt.
Lo stesso Cherubini ci spiega (pag. 275 della Sopraggiunta al Vocabolario milanese-italiano):
Fanno eccezione alla regola generale dei plurali maschili di cui sopra [cioè che sono indeclinabili] quelli terminanti in all, ell, oll, ull, ètt, in, che al plurale fanno aj, ej, jo, uj, ìtt, itt. [...] Basin, Basellin, Sottanin, Didin, Scarpin, Tinivellin, Guantin, Ollin fanno Basitt, Basellitt, Sottanitt, Diditt, Scarpitt, Tinivellitt, Guantitt, Ollitt. In città abbiamo perduta questa variazione plurale per Giardin, Spin, Pollin; nel contado esiste ancora e dicono Zarditt, Spitt, Pollitt.A metà dell'Ottocento cominciava dunque a perdersi il plurale in -itt. Una ricerca tra i testi degli ultimi due secoli potrebbe dirci quando cessò l'uso di Meregnanitt in favore dell'indeclinabile Meregnanin.
A proposito dei Santangiolini, mia moglie (meregnanina doc) mi assicura che di solito sono chiamati Barasin. Mah...
2 commenti:
E gli abitanti di balbiano come li potremmo chiamare? Balbianit? che brutto! Egidio di Quartiano (GASL) dice: buona ricerca! tiamo parlando di Lei (non si preoccupi, ne stiamo parlando bene) da 10 minuti. Saluti, saluti da Daniela e Egidio
Uau, un commento!
Il Cherubini non riporta i Balbianesi. Ma se allora si diceva Balbianin, come mi pare si dica oggi, il plurale sarà stato Balbianitt, come di regola. Anche Santangiolitt (e simili) suona brutto.
PS. Che si parli di me bene per almeno 10 minuti è quasi un record, credo.
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